Tutte le strade portano a... Narnia: al Museo con i bambini "romani"
Si è svolta al Museo Comunale Eroli di Narni una interessante
giornata di studio "Alla scoperta dell'antica Narnia Romana": gli alunni
della classe V B della Scuola Primaria G. e A. Garibaldi, vestiti da
antichi romani, hanno accolto genitori, parenti ed amici nelle sale di
Palazzo Eroli e li hanno coinvolti in una grande caccia al tesoro alla
ricerca, nei vari ambienti dello stabile di preziosi reperti della
Narnia Romana. E' stato un piacevole viaggio indietro al tempo
dell’Antica Roma, quando Narnia svolgeva un ruolo strategico
importantissimo e godeva di una grande ricchezza economica legata al
commercio attraverso le due grandi vie di comunicazione che collegavano
direttamente Narnia a Roma: la via Flaminia e il fiume Nera. Gli
studenti hanno mostrato e commentato i vari reperti come:
-il Rilievo con iscrizione funeraria "I Latuedii": in marmo bianco,
è stato ritrovato presso la villa del conte Conestabile nel territorio
di Vigne. Internamente ad una cornice squadrata sono raffigurati ad alto
rilievo i busti di tre persone. A partire da sinistra sono raffigurati.
un giovane, un uomo più maturo e una donna. Gli uomini indossano la
toga mentre la donna indossa la palla, tipica veste femminile riportata
sul capo. Nella parte bassa si legge l'iscrizione con il nome della
famiglia rappresentata "Latuedii". L'opera può datarsi tra il 40 e il 25
a.C.
-Il pavimento in opus sectile a disegno geometrico floreale:
proveniente dalla villa romana in località Morellino è il resto di un
pavimento in marmi colorati che forma un disegno geometrico. Sono
rappresentati i fiori di loto stilizzati, racchiusi in cerchi. Gli
antichi romani erano soliti costruirsi delle ville rustiche nelle
campagne del centro italia in cui trascorrere il oro tempo in Ozium.
-In età romana il territorio di Narni che si dirige verso Todi fu
protagonista di una importante produzione di laterizi, destinata non
solo al mercato del luogo ma anche a quello di Roma. I bolli presenti su
questi frammenti ci testimoniano la presenza di "Figline", di fabbriche
laterizie nella nostra zona. I prodotti venivano poi venduti a Roma e
trasportati attraverso le due grandi vie di comunicazione che
collegavano Narni a Roma: l’antica Via Flaminia e il Fiume Nera. Infatti
tali bolli sono stati ritrovati anche nelle vile romane della nobiltà
del tempo. La ceramica esposta nel Museo nella sezione romana è stata
ritrovata durante uno scavo nella zona tra Piazza Cavour e l'incrocio
con Via Franceschi Ferrucci e si può dividere in: ceramica da mensa,
ceramica da dispensa e per il lavaggi, ceramica da fuoco, ceramica da
cosmesi, lucerne, anfore e pesi da telaio. Oltre alle ceramiche si
trovano frammenti di intonaci dipinti. Attraverso le vi di comunicazioni
terrestri (via Flaminia) e fluviale (fiume Tevere e fiume Nera)
potevano giungere ceramiche e approvvigionamenti di prodotti agricoli,
come il vino contenuto nelle anfore. Allo stesso modo venivano
commercializzati anche i prodotti locali verso altri territori. A 5
chilometri da Narni, in località "Il mulino del passatore" furono
rinvenuti i resti di una villa rustica di età romana. -"L'Anfora detta
di Spello": in argilla arancione, con collo lungo e stretta, e due
strette anse. Prodotta tra la metà del I e la fine del II secolo d. C.
veniva utilizzata soprattutto nell’ Italia centrale per il trasporto del
vino.
-Lastra frammentaria di cassa di sarcofago con scena di caccia al
cinghiale di Calidone. Si tratta di una parte della lastra frontale di
un sarcofago. L'oggetto narra di uno degli episodi più famosi del mondo
antico "Scena di caccia con Atalanta e Meleagro". In esso infatti viene
rappresentato sia l’eroismo legato alla caccia sia il romanticismo
legato alla morte dei due giovani eroi. L'episodio narra della caccia al
mostruoso cinghiale che terrorizzava la città di Caleidone.
-Blocco di iscrizione funeraria "Ostetrica": la lastra fu rinvenuta
nel 1887 presso San Pellegrino, in un terreno di proprietà del Marchese
Pietro Eroli. E' una lastra incorniciata e fatta realizzare per
Autronia Fortunata, di professione ostetrica, dal figlio Fidus. Il testo
inizia con una dedica ad Higia, la dea della salute. La lastra è
databile al I secolo d. C.
-Statua di Leone funerario: in occasione dei lavori di costruzione
della statale tiberina negli anni Trenta, in località Acqua del Riccio,
fu rinvenuta la statua funeraria. Il leone è rappresentato a grandezza
naturale. Ha un'espressione minacciosa, con la bocca aperta e la folta
criniera. La morte divora la vita degli uomini, così come il leone
divora la sua preda. Il leone di Narnia si può datare tra la fine dl I
secolo a.C. e il I secolo d. C.
E' esposto presso l'atrio di Palazzo Eroli a dare il benvenuto ai
tanti visitatori. Sopra la sua testa la scritta Narnia a ricordare
l'antico nome della città e il famoso romanzo "Le cronache di Narnia"
A tutti gli ospiti è stata poi offerta una merenda che comprendeva
alcuni dei cibi che venivano abitualmente consumati dagli antichi
romani.
vedere anche http://www.narnia.it/narnia%20romana.html